Ultima settimana di esposizione per L’INTIMITÀ DEL GENIO, eccezionale mostra con circa 200 opere di Picasso tra ceramiche e grafiche, curata da Stefano Cecchetto con Piernicola Maria Di Iorio, prodotta dalla Fondazione Molise Cultura, con il patrocinio della Regione Molise e il sostegno di BPER Banca.

Mercoledì 12 aprile, nello spazio espositivo del Palazzo Gil a Campobasso, a partire dalle ore 17.00 Arthemisia Grop propone un altro evento esclusivo, con la presenza di Simone Vaio, artista molisano, che accompagnerà i visitatori, declamando scritti di Pablo Picasso.

“Delirante in arte e delirante nella vita – afferma in proposito il curatore Piernicola Maria Di Iorio – Pablo Picasso è considerato uno dei pittori più rivoluzionari del Novecento. Furono in molti gli illustri critici che proclamarono di aver capito tutto sulla sua arte e di poterla spiegare agevolmente. Fuori dal coro, il grande Indro Montanelli fu uno dei pochi, dopo essersi dato da fare per leggere libri, saggi e opuscoli su Picasso e la pittura contemporanea, a dichiarare “non ci ho capito nulla”.

Esistono artisti che dipingono ciò che vedono, altri che dipingono ciò che ricordano o ciò che immaginano. Il nostro cervello si modifica di fronte alla realtà ma allo stesso tempo è capace di cambiarla. Nell’arte questo “processo” porta alla creazione di una nuova realtà.

“Secondo me il ricercare, in pittura non significa nulla. Trovare: questo è il problema. Sono stato accusato di commettere molti peccati ma l’accusa più falsa è che io abbia, come principale obiettivo del mio lavoro, lo spirito di ricerca. Quando io dipingo, il mio scopo è di mostrare quel che ho trovato non quello che sto cercando.” Così rispondeva l’artista a quella gran massa di stimatori e scienziati che tentavano di spiegare e semplificare le sue “visioni”.

Al di là delle sue grandi opere pittoriche c’è un Picasso che scrive appunti, poesie e addirittura testi teatrali. In questa “mise en espace” abbiamo raccolto alcuni dei suoi pensieri più sagaci, pungenti, ironici volti ad accompagnare il visitatore della mostra “L’INTIMITÀ DEL GENIO” non solo ad una più chiara e interessante comprensione della sua opera artistica ma anche e soprattutto ad una scoperta della sua affascinante personalità.”

Biografia

SIMONE VAIO Nato a Campobasso, diplomato al Conservatorio di Musica in pianoforte. Nel 2004 si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico . Molti lo ricorderanno nel “Romeo e Giulietta” di Stefano Sabelli (2003) o coprotagonista in “Fiore di Cactus” diretto da Tonino Pulci con Edoardo Siravo (2005/06). Poi in “Scenari del Novecento” con la regia di Lorenzo Salveti, “La dodicesima notte” per la regia di B. Arena, con M. Rigillo e M. Messeri. E’ Sebastiano in “Elephant man” per la regia di Giancarlo Marinelli, con Daniele Liotti poi ancora nel “Il mercante di Venezia” dove è Lorenzo il giovane cristiano che si innamora di Jessica, la figlia dell’usuraio ebreo Shylock, interpretato dal maestro Giorgio Albertazzi. Dal 2015 è in scena con “La lupa” di G. Verga, con Lina Sastri per la regia di Guglielmo Ferro.

Articolo precedenteCampobasso – Gli alunni dell’Istituto comprensivo “Igino Petrone” premiati dal ministro Fedeli
Articolo successivoCivitacampomarano – CVTà Street Fest, Gola Hundun è il primo dei quattro artisti ospiti. Completati i primi murales del 2017