La paventata messa in liquidazione dell’Associazione degli Allevatori del Molise ha suscitato una serie di reazioni di disappunto nonché di grande preoccupazione in un settore fondamentale del nostro territorio, che negli ultimi anni è stato oggetto di rilevanti modifiche a livello nazionale, da ultimo l’entrata in vigore delle nuove regole per le etichette d’origine obbligatoria per latticini e formaggi.

“L’Associazione degli Allevatori del Molise (A.R.A.), sorta nel 1960 per volontà degli allevatori, – afferma il Consigliere regionale Angela Fusco Perrella – rappresenta un patrimonio fondamentale per la nostra regione, non solo per gli stessi allevatori ma anche per tutti coloro che lavorano nel complesso settore zootecnico. Proprio per queste ragioni con la legge regionale n. 30 del 2 ottobre 2006 il Molise decise di garantire e tutelare l’Associazione, riconoscendo ad essa i finanziamenti pubblici previsti ai sensi della vigente normativa comunitaria e nazionale”.

“In un territorio geograficamente connotato come il nostro – aggiunge il Consigliere Fusco – l’agricoltura rappresenta senza ombra di dubbio una delle attività produttive più rilevanti, soprattutto un motore di sviluppo per il territorio nonché una risorsa fondamentale per l’economia regionale, per questo non possiamo assistere inermi di fronte al rischio di perdere un’associazione che negli anni è divenuta fondamentale, con grande impegno e dedizione di tutti coloro che vi hanno partecipato, favorendo la promozione della qualità dei prodotti molisani grazie ad una gestione più razionale dell’impresa zootecnica, nonché ad una più efficiente valorizzazione del bestiame e dei prodotti da questi derivati”.

“Per queste motivazioni condividiamo l’iniziativa del Presidente del Consiglio regionale Cotugno – conclude la Fusco Perrella – di chiedere formalmente al Governo regionale di attivarsi per lo spostamento dell’Assemblea dell’Aram, prevista oggi 28 aprile con all’ordine del giorno la messa in liquidazione dell’Associazione stessa, perché è necessario mettere in campo ogni possibile iniziativa per non vedere svanire un altro importante tassello del nostro sistema regionale.

Tenendo, infine, debitamente in conto che la chiusura dell’Aram lascerà senza lavoro sedici professionalità riconosciute che tanto hanno dato a questo settore contribuendone alla crescita, e che rischiano di trovarsi al centro di una nuova vertenza aperta sul tavolo della Regione Molise”.

Articolo precedenteDalla telenovela “Il Segreto” a Roccavivara: Adriana Torrebejano e Chico Garcia ospiti nel negozio di arredamenti “In Casa”
Articolo successivoContributi pubblici al Teatro del Loto, Ioffredi: Doveroso fornire alcune precisazioni