Nel 2016, le famiglie hanno aumentato la spesa per consumi (+1,3%) in misura inferiore rispetto alla crescita del reddito disponibile (+1,6%); di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie sale all’8,6% (+0,2 punti percentuali).

Il potere di acquisto delle famiglie registra nel 2016 lo stesso tasso di crescita del reddito nominale (+1,6%) in quanto il deflatore dei consumi privati risulta invariato.

Il tasso di profitto delle società non finanziarie nel 2016 sale al 42% (+0,9 punti percentuali sul 2015) e il tasso di investimento cresce al 19,7% (+0,2 punti percentuali).

Le società finanziarie registrano una consistente contrazione nominale del valore aggiunto ai prezzi base (-6,4%).

Nel 2016 il prelievo fiscale dovuto alle imposte sulla produzione e a quelle correnti e in conto capitale ha inciso sul reddito disponibile delle famiglie per il 16,6%, su quello delle società non finanziarie per il 23,3% e su quello delle società finanziarie per il 20,4%. L’incidenza delle imposte sul reddito disponibile è diminuita per le società finanziarie e non finanziarie, mentre è lievemente aumentata per le famiglie.

Le società non finanziarie registrano un miglioramento dell’accreditamento di 21,3 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, mentre per le famiglie risulta un peggioramento di 4 miliardi. L’indebitamento delle Amministrazioni pubbliche si riduce di 3,4 miliardi di euro, con un saldo che risulta pari a -40,8 miliardi di euro.

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