Lo dichiarano con una nota congiunta Angela Fusco Perrella, Michele Iorio, Giuseppe Sabusco e Nicola Cavaliere.

L’inaugurazione della nuova scuola elementare di San Martino in Pensilis ha rappresentato sicuramente un momento storico per tutta la comunità, riunita e accorsa in massa per festeggiare la realizzazione di un edificio all’avanguardia e rispondente ai canoni di sicurezza necessari, in una regione dove purtroppo il problema dell’edilizia scolastica è forte e molto sentito tra i cittadini.

Un progetto di ricostruzione, quello della scuola di via Po demolita dopo il sisma del 2002, fortemente voluto dai precedenti governi di centro-destra, i quali, raccogliendo le istanze presentate dalle amministrazioni comunali, prima quella rappresentata da Mario Totaro e successivamente quella dell’attuale Vicepresidente della Giunta regionale Vittorino Facciolla, sono riusciti ad ottenere dallo Stato quanto necessario per finanziare l’intervento.

Un percorso cominciato nel 2006, quando con Decreto del Commissario Delegato n. 141 del 13 settembre fu concesso al Comune di San Martino in Pensilis un contributo di € 907.200,00 per l’esecuzione dei lavori di ricostruzione dell’edificio scolastico sede della scuola elementare in Via Po, a cui si aggiunse nel 2011, con delibera di Giunta n. 687 del 23 agosto, un ulteriore finanziamento di € 2.129.800,00, per un stanziamento complessivo di € 3.037.000,00.

Ovvio quindi che veder finalmente realizzato il frutto di un impegno preso allora con la comunità locale non può che essere per noi un riscontro positivo del buon lavoro svolto, propedeutico all’affidamento e alla successiva realizzazione dei lavori di ricostruzione dell’edificio scolastico.

Un sentito ringraziamento, infine, va al Sindaco Caravatta per l’invito a partecipare all’inaugurazione della nuova scuola “John Dewey”, e a lui e a tutta la sua comunità vanno i nostri più sinceri auguri per questo momento storico, perché tutti noi siamo consci dell’importanza della scuola all’interno della nostra società, fondamentale per la formazione dell’individuo, dove “l’educazione non serve solo a preparare alla vita, ma è vita stessa”, come amava ricordare proprio lo stesso pedagogista americano a cui la scuola di San Martino è stata dedicata.

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